Sport, comunità e giovani secondo l’assessore allo Sport del comune di Parma Marco Bosi

In occasione del 18° Torneo della Befana, che si terrà a Parma dal 3 al 5 gennaio 2025, abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Bosi, Assessore del Comune di Parma con deleghe allo Sport. Profondamente legato al territorio e al mondo sportivo, Marco Bosi si è distinto per il suo impegno nella promozione di eventi che uniscono giovani, sport e comunità, rendendo Parma un punto di riferimento per manifestazioni sportive di alto livello. In questa chiacchierata, ci racconta l’importanza del calcio giovanile, i valori che lo sport può trasmettere e il suo personale legame con questa disciplina.

Qual è il significato per la città di Parma ospitare il 18° Torneo della Befana?
Ospitare il 18° Torneo della Befana rappresenta per Parma un grande motivo di orgoglio. Questo evento non è solo un’occasione per promuovere il calcio giovanile, ma anche per mettere in evidenza la nostra città come punto di riferimento per lo sport e l’inclusione giovanile, anche in vista della grande sfida di Parma Capitale Europea dei Giovani 2027. Il torneo porta con sé entusiasmo, energia e un’importante opportunità di crescita economica e sociale, coinvolgendo atleti, dirigenti e famiglie.

Come ritiene che eventi come questo possano influenzare il calcio giovanile e il suo sviluppo?
Eventi come il Torneo della Befana sono fondamentali per lo sviluppo del calcio giovanile perché offrono ai ragazzi la possibilità di confrontarsi con atleti di altre realtà, favorendo non solo la crescita sportiva ma anche personale. Sono palcoscenici che ispirano i giovani a inseguire i loro sogni e a comprendere l’importanza del lavoro di squadra.

Lei ha un passato legato allo sport? Ha giocato a calcio o praticato altre discipline da bambino?
Ho giocato a calcio per circa 20 anni, fino a quando il lavoro me lo ha permesso. Giocavo in porta e amavo la responsabilità e la solitudine del n.1. Non ho fatto una carriera particolarmente importante, visto che sono arrivato a giocare in prima categoria, ma ho sempre amato la tensione che ti dà lo sport agonistico. Negli ultimi anni, invece, ho scelto uno sport in crescita come il padel, che si coniuga più facilmente con gli impegni lavorativi e familiari, ma sempre con lo spirito da agonista che mi ha guidato da ragazzo perché la competizione è il sale dello sport.

Quali valori pensa che lo sport possa insegnare ai ragazzi che partecipano a questi tornei?
Lo sport insegna valori essenziali come il rispetto, la disciplina, il sacrificio e la capacità di affrontare le sfide con coraggio. Partecipare a un torneo come questo permette ai ragazzi di imparare l’importanza della perseveranza e della collaborazione, valori che saranno preziosi anche nella vita quotidiana.

C’è un momento della sua infanzia legato al calcio o allo sport in generale che ricorda con particolare affetto?
I momenti sono tanti. Il primo allenamento, per esempio, lo ricordo nitidamente: ero felice ed emozionato. Ricordo i campionati vinti (in particolare uno ai rigori), l’esordio in prima categoria, che fu probabilmente la miglior partita della mia carriera, e l’articolo sul giornale quando arrivai con porta inviolata alla settima giornata di campionato. Ma uno dei ricordi più belli della mia infanzia legati al calcio è di un torneo come questo: la prima edizione del torneo ‘Noi per loro’, un torneo internazionale in cui ci sentivamo di giocare la Coppa del Mondo. Un’esperienza indimenticabile.

Il torneo porta squadre da tutta Italia e dall’estero: come crede che questa dimensione internazionale arricchisca l’esperienza dei giovani partecipanti?
La dimensione internazionale arricchisce enormemente i giovani, permettendo loro di confrontarsi con stili di gioco diversi e di conoscere culture e tradizioni nuove. Questo tipo di esperienza non solo amplia i loro orizzonti sportivi, ma li rende anche più aperti e consapevoli come cittadini del mondo. Come dicevo prima, è per loro un’esperienza indimenticabile che porteranno sempre nel cuore.

Quali iniziative il Comune di Parma sta portando avanti per promuovere lo sport giovanile e i valori ad esso collegati?
Il Comune di Parma sta investendo in strutture sportive moderne e accessibili, organizzando eventi e collaborando con le società sportive locali per offrire ai giovani opportunità di crescita. Puntiamo molto su progetti che uniscono sport, educazione e inclusione sociale, perché crediamo che lo sport sia un potente strumento per formare i cittadini di domani. Su tutti cito sicuramente il progetto “Tutti in campo”, con cui oltre 1500 bambine e bambini con un ISEE sotto i 12.000 euro ricevono un voucher fino a 500 euro per fare attività sportiva, ma anche il cantiere della nuova palestra inclusiva di Moletolo: un investimento da 6 milioni di euro, progettato per garantire uno spazio idoneo ad ogni tipo di abilità o disabilità.

Parma è una città storicamente legata al calcio: quanto è importante mantenere viva questa tradizione anche attraverso eventi giovanili?
In realtà il calcio è una tradizione relativamente recente, se pensiamo che la prima Serie A risale al 1990, ma è lo sport popolare per eccellenza in tutto il Paese. In fondo bastano da sempre un pallone e due felpe per fare da pali e giocare. Lo sport però – calcio incluso – richiede sempre più professionalità (che non vuol dire professionismo), ed eventi come questo sono una grande opportunità per le società sportive del territorio.

Cosa consiglierebbe ai giovani che stanno iniziando il loro percorso sportivo?
Consiglierei di divertirsi, di non avere paura di sbagliare e di impegnarsi sempre al massimo. Lo sport è una scuola di vita: insegna a rialzarsi dopo una sconfitta e a celebrare le vittorie con umiltà. Consiglierei loro soprattutto di non avere fretta: se lo sport è nel loro destino, arriverà il momento giusto. Racconto spesso che il mio unico amico a essere arrivato in Serie A, a 16 anni, giocava con la squadra della parrocchia. L’ultima cosa, forse la più importante: decidete voi lo sport che più vi appassiona, non fatevi condizionare da nessuno, soprattutto dai vostri genitori.

Infine, un messaggio per i ragazzi e le ragazze che scenderanno in campo durante il 18° Torneo della Befana. Cosa vorrebbe dire loro?
Divertitevi e giocate con passione! Questo torneo è un’occasione unica per crescere, fare nuove amicizie e vivere emozioni indimenticabili. Date il meglio di voi stessi e ricordate che ogni partita, indipendentemente dal risultato, vi rende più forti e più uniti. Parma vi accoglie con entusiasmo: buon torneo a tutti!

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